Promise for Word: Desiderio

Cosa hanno in comune candele, lampade e stelle? Beh senz’altro che illuminano, ci danno luce ma anche un’altra cosa. Se le candele fossero le candeline di una torta, la lampada fosse quella del genio e le stelle fossero quelle cadenti ci troveremmo di fronte alla possibilità di esprimere un desiderio e guai a non farlo! Sarebbe un’occasione mancata!
 
Ma c’è di più: il desiderio è legato alle stelle più di quanto non si possa immaginare. La parola desiderio è composta dalla preposizione de, che indica una mancanza, e dal sostantivo sidus che significa proprio stella o meglio ancora, inizialmente, costellazione, ovvero quell’insieme di stelle che costituisce una trama interpretabile. Successivamente poi questa parola vedrà ampliarsi il suo significato riferendosi anche alla stella singola, alla luna, al cielo e alle stagioni,
 
“Dunque il desiderio è la mancanza della stella, l’impossibilità di leggere il nostro destino. Guardiamo il cielo e non troviamo la luce che lo illumina, oppure la trama degli astri che contempliamo rimane oscura, indecifrabile. Il desiderio è questa cecità che ci porta a constatare l’assenza di qualcosa che abbiamo perso o che non abbiamo mai avuto, lasciandoci in uno stato di inquietudine simile a quello di chi protende le braccia.”
 
Improvvisamente il desiderio, che rimanda sempre a qualcosa di bello seppur non facilmente raggiungibile, assume una connotazione oscura che sottolinea piuttosto la mancanza. Ma noi che cerchiamo di vederci sempre il lato luminoso e brillante delle cose, dopo qualche approfondimento scopriamo almeno altre due cose che restituiscono al desiderio la sua aura di parola bella e intrigante.
 
Secondo Platone, Eros ovvero l’amore è figlio di Pòros (l’abbondanza, la pienezza) e Penìa (la povertà, la mancanza). Gli innamorati vivono al tempo stesso una bellissima sensazione di pienezza, ricchezza e felicità ma poi si struggono nell’assenza della persona amata e nella mancanza di attenzioni ed affetto. E ciò fa aumentare il desiderio che dunque ripropone l’idea della mancanza! Ma la condizione dell’innamoramento attira fatalmente proprio in virtù di questo sempre precario equilibrio tra presenza e assenza.
 
Ognuno di noi poi certamente avrà avuto il proprio insegnante preferito, quella persona che si porta nel cuore verso cui ci si sente di esprimere grande gratitudine proprio per la passione e l’ispirazione che ci hanno trasmesso. A questo proposito alcuni sostengono che le brave maestre e i bravi maestri sono proprio coloro che sanno accendere nei propri alunni il desiderio verso la conoscenza, ovvero quel sano senso di inquietudine che deriva dalla sensazione di mancare di qualcosa ma di muoversi spinti dalla curiosità e dalla passione per cercare di colmare quella mancanza e di ritrovare la stella perduta ovvero il proprio sentiero.
 
Cosa resta di questa nostra riflessione? Che il desiderio, a cui noi tutti solitamente attribuiamo una accezione positiva, nasconde un lato oscuro ovvero quello della mancanza, della stella perduta. Però è esattamente quella mancanza che ci spinge, attraverso curiosità e passione, a cercare e cercare ancora per conoscere e innamorarci. Quando ci capiterà di non vedere la nostra stella non scoraggiamoci, significherà semplicemente che saremo in viaggio alla sua ricerca.