Quanto è bello andare al cinema? Sicuramente stare dentro casa e avere l’ampia scelta di serie televisive e film, sul divano, magari con davanti pizza e birra, è l’apoteosi del relax (superati i 30 probabilmente… oppure no?). Ma la magia della penombra, in una sala quasi vuota (ci vuole un talento speciale a scegliere i film di tendenza) è qualcosa che non si può replicare a casa. A meno che non si abbia un super mega gigante schermo al plasma. E la tendenza a strafare.
A settembre è uscito nelle sale Miss Marx. In una sala (quasi) vuota, viene messa in scena la vita di una donna emancipata e rivoluzionaria, protagonista della lotta di classe nel mondo, che però deve combattere battaglie anche dentro di sé, il che ci offre un lato in cui ci si può riconoscere – perché, diciamolo, con la rivoluzione e lotta di classe noi non ci abbiamo dato proprio dentro... – .
Ed è qui che la nostra eroina, non di certo una svenevole damina dell’ottocento, è una PROMISE che possiamo e dobbiamo fare: avere il coraggio di permetterci di essere vulnerabili per essere in sintonia con la nostra verità. Il tutto condito da una colonna sonora energetica e molto fica, che da un sottofondo rock alla storia. Dai Downtown Boys ai Gatto Ciliegia, signore e signori, la nostra Miss è punk-rock-elettrica come questa musica. Balla come ad un concerto dei Metallica, aiuta gli altri, è una maga degli scacchi, traduce Madame Bovary, gira il mondo, convive con il ‘tipo’, veste non all’ultima moda.
Tutto molto bello e interessante, ma è bene accennare alla trama e al personaggio. La faccio breve.
Eleanor Marx è figlia del barbuto e tra le tante cose filosofo (i filosofi sono sempre barbuti, la barba la trovano nello starter pack, oggi anche disponibile su Amazon) Karl Marx. ‘Azzo, il padre del Comunismo e autore del ‘Il Capitale’. Il film inizia con il funerale del padre ed Eleanor è affranta. Ricorda la toccante storia d’amore dei genitori, ma è anche consapevole di essere libera di vivere la sua vita appieno, dopo aver accudito tutti, ultimo suo padre. Si innamora e inizia una relazione tormentata con Edward Aveling, sindacalista inglese e commediografo on the side. Breve, conciso, ci sono tutti i fatti principali.
A questo punto parte l’ALLERTA SPOILER!
Ma la convivenza amorosa non è un idillio rosa con musica in sottofondo. Edward spende e spande manco avesse vinto alla lotteria e non si cura di niente. ‘Non ha minimamente il senso del denaro’, continua a ripetere Eleanor, e viene da dirle ‘daje un po’ figlia!’.
Come può una donna così forte, colta e un passo avanti a tutti, uomini barbuti compresi, accettare una relazione così tossica? Ha gli strumenti per essere autonoma, il carattere per lottare per i diritti delle donne e dei bambini, non ha bisogno di lui. E ancora: tocca con mano i disagi sociali di un’epoca, incontra il dolore dei più miserabili dei miserabili. Ma le è più facile combattere per gli altri che per se stessa.
Nella sua vulnerabilità, giace la sua verità. Lei è fantastica perché è vera. E sa esattamente i sui limiti e le sue debolezze. Sa che le donne sono vittime del gioco morale che le lega agli uomini, ad essere figlie perfette, sorelle perfette, mogli e madri da Mulino Bianco. Miss marx prova a vivere la sua vita lottando per le cause giuste come membro del Partito creato da suo padre, ma ricade nel circolo del ‘prendersi cura’ e di perseguire i suoi obbiettivi a patto che nel privato impersoni ciò che ci si aspetta da una donna.
Ma fermi tutti, aspettate un secondo, cosa c’è di femminista in tutto ciò? Non tradisce i suoi stessi ideali? La risposta è: ma santi numi (impreco sempre contro gli dei dell’Olimpo), chi di noi è perfetto? Eleanor ammette le sue incongruenze. L’onestà, c'è da dirlo, non è poi così scontata. Come perseguire la verità. Ed infatti una Eleanor bambina lo dice: cosa è per te la felicità? La verità.
Detto ciò, ci crolla un pochino quando decide di mettere la parola finale alla sua storia, togliendosi la vita. Per lei vorremmo un lieto fine, che lasci quest’uomo così insipido come il pane milanese (ammettetelo amici e amiche milanesi, il pane non lo sapete fare! Con affetto una donna del centro-sud), per sgommare via, ballando, come solo lei sa fare, con in sottofondo l’Internazionale dei Downtown Boys.